La Federazione calcistica brasiliana, la Confederación Brasileña de Fútbol (CBF), si trova al centro di accuse di omofobia avanzate dall’associazione per la difesa dei diritti LGBT in relazione alla mancanza del numero 24 tra i giocatori della Seleção nella Copa America. Il Gruppo Arco Iris, rappresentante della comunità LGBT, ha presentato una denuncia sottolineando la mancata inclusione del numero nella divisa ufficiale della squadra nazionale.

La controversia ha portato la CBF a dover rispondere legalmente all’accusa di omofobia. Secondo una decisione cautelare emanata dal giudice Ricardo Cyfer della Corte di Giustizia di Rio de Janeiro, la federazione avrà 48 ore per spiegare se l’omissione del numero 24 è intenzionale.

Il Gruppo Arco Iris ha sostenuto che l’assenza del numero 24 è un gesto offensivo nei confronti della comunità LGBTI+. Nel contesto brasiliano, il numero 24 è storicamente associato all’omosessualità in senso negativo. Questa connessione deriva dal ‘Jogo do Bicho’, una lotteria clandestina il cui simbolo è il cervo contrassegnato dal numero 24. Pur essendo illegale, questa lotteria è radicata nella cultura popolare brasiliana.

Il Gruppo Arco Iris ha dichiarato che “la possibilità che la numerazione della selezione brasiliana salti al numero 24, considerata la connotazione storica e culturale che circonda questo numero, associandolo agli omosessuali, deve essere intesa come una chiara offesa alla comunità LGBTI+ e come atteggiamento omofobo.”

La peculiarità di questa situazione è evidente nella scelta della numerazione della Canarinha per la Copa America, che ha invitato solo 24 giocatori al torneo. Tuttavia, il numero mancante nella divisa ufficiale della squadra crea una discontinuità numerica, saltando direttamente da 23 a 25. La CBF dovrà ora affrontare le conseguenze legali e rispondere alle accuse di discriminazione in un contesto che va oltre il mondo dello sport.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui